domenica, marzo 12, 2006

La stele di Rosetta

Durante la campagna napoleonica in Egitto, venne ritrovata a Rashid (Rosetta) una spessa pietra in basalto sulla quale era riportato un decreto di Tolomeo V del 196 a.C. in tre differenti lingue: greco, egiziano geroglifico e demotico (tarda grafia corsiva). Queste iscrizioni permisero a Jean-François Champollion (nel 1822) di decifrare le forme geroglifiche dei nomi Tolomeo e Cleopatra, forme dalle quali partì per individuare la chiave di lettura della misteriosa scrittura egizia, scrittura che fu al tempo stesso disegno, suono e simbolo. Questa scoperta ha segnato la nascita dell'egittologia, una scienza giovane nata appena 180 anni fa.
Jean-François Champollion (1790-1832), studioso di lingue orientali e professore di storia, è il fondatore dell'egittologia moderna. Champollion aveva una ossessione nella vita: decifrare i geroglifici, riuscire ad interpretare le scritture di una civiltà eccezionale. Per riuscire nella sua impresa egli imparò l'ebraico, il persiano, il siriaco, il cinese, l'arabo ed il copto. Ma i suoi sforzi non furono vani: il 14 settembre del 1822 ebbe infatti una folgorante intuizione che gli fece esclamare: "Ho la chiave in pugno!". Subito dopo aver pronunciato queste parole svenne e rimase incosciente per cinque giorni. Nel 1830 Champollion realizza finalmente il suo sogno partendo per l'Egitto dove diresse una spedizione scientifica in seguito alla quale divenne membro dell'Accadémie française; l'anno seguente il Collège de France istituì per lui la prima cattedra di egittologia.

da www.ramsesworks.com

 
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