domenica, aprile 13, 2008

DA FAMIGLIA CRISTIANA


BIBBIA IN DVD – LE STORIE DELLA BIBBIA IN DVD
QUESTA SETTIMANA IL DECIMO DVD: "ESTER", DI RAFFAELE MERTES

LA FORZA DELLA BELLEZZA


Come un thriller storico, il libro di Ester racconta la storia di una ragazza ebrea che conquista il cuore di Assuero. E riesce così a sventare una congiura che avrebbe portato allo sterminio dei Giudei.

Il libro di Ester è una pagina della Bibbia scritta al femminile. Straordinariamente al femminile, perché racconta di due donne coraggiose che hanno la forza di opporsi ai rigidi cerimoniali e alle ferree regole che presiedono alla vita di corte della capitale persiana, dove regna Assuero-Serse.

Le due donne – Vasti ed Ester – hanno nel film di Raffaele Mertes i volti rispettivamente di Ornella Muti e Louise Lombard, due bellezze mediterranee. Occhi verdi per Vasti. Occhi blu per Ester. La regina Vasti – il cui nome in lingua persiana significa "amata" – dovrà subire l’umiliazione del ripudio, perché rifiuta di farsi trattare come un soprammobile da esibire davanti alla corte. Ester, la piccola donna giudea che diventerà regina, sfiderà il sovrano per opporsi alla prima forma di pogrom pianificato dalle autorità persiane contro i Giudei.

Copertina del dvd.Questa storia si snoda nella cornice sfarzosa della corte di Susa, città scelta da Dario I come capitale del grande regno e punto terminale della famosa Via Reale che iniziava a Sardi, antica città dell’Asia Minore posta sulle sponde del Mediterraneo. Il film descrive con stupefacente precisione questa reggia da Mille e una notte, nel cui harem si muovono eunuchi, donne bellissime e regine capricciose; ma dove si tessono anche congiure e intrighi, che spesso finiscono nel sangue.

Il grande mago che ricostruisce questo mondo fantastico è Giovanni Viti, costumista di esperienza internazionale, cresciuto alla scuola di Enrico Sabbatini, uno dei più prestigiosi artisti del costume che il cinema italiano abbia mai espresso. Viti ha lavorato alla realizzazione dei costumi in film come Gesù di Nazareth di Zeffirelli, Mission e La città della gioia di Joffe, Giordano Bruno di Montaldo, opere dove i costumi "recitano" una loro parte importante. Qui, aiutato da Simonetta Leoncini, è stato impegnato in approfondite ricerche per restituire lo sfarzo degli abiti, delle acconciature e dei gioielli dell’epoca achemenide, periodo particolarmente felice della storia persiana.

La capitale di un regno mitico

La prima scena del film dà immediatamente l’idea di Susa come di una città prospera, nei cui mercati affluiscono beni da ogni parte del regno, che si estende dal fiume Indo al Sudan. Lo scenografo Paolo Biagetti attinge le idee architettoniche per realizzare la reggia e la città dalle informazioni che provengono dall’archeologia, dalla storia e dalla pagina biblica. Pochissimo è lasciato all’invenzione. Lo spettatore è gettato in un mondo lontano, misterioso e affascinante, ma realisticamente ricostruito.

L’autore sacro sembra aver visto con i propri occhi ciò che descrive; oppure pare aver attinto a una fonte di prima mano. Tutto il tessuto del libro di Ester è connesso con l’ambiente sociale e culturale persiano. La stessa parola-chiave Purim, che denomina la festa collegata al sovvertimento delle sorti per il popolo giudaico e che viene celebrata ancora oggi, è di chiara origine persiana. Alcuni anni fa, in uno scavo archeologico fu trovato un dado su cui era incisa la parola puru.

Solo grandi intuizioni scenografiche nel film Ester? Non solo. Intanto la storia di Ester è un thriller storico, un giallo ben congegnato che tiene il lettore con il fiato sospeso. La regia di Raffaele Mertes, qui alla sua opera prima, accentua questa caratteristica. Attraverso un abile montaggio in parallelo, conduce avanti il racconto scoprendo gradatamente le parti giocate dai vari personaggi e mantenendo in sospeso l’esito finale dei fatti.

È un gioiello di equilibrio e profondità la recitazione di Fahrid Murray Abraham, l’indimenticabile Premio Oscar per l’interpretazione di Salieri nel film Amadeus. Qui è Mardocheo, lo scriba che ha allevato come una figlia la nipote Ester-Hadassa.

Altrettanto preziosa è l’interpretazione che Thomas Kretschmann, che abbiamo visto recitare in La regina Margot e ne Il pianista, fa del re Assuero. Il regista accoglie la tradizione della storiografia antica che descrive il re Serse, solitamente identificato con Assuero, come un personaggio eccentrico e instabile. Kretschmann dà corpo alla figura istrionica del re interpretando con misura questo aspetto del suo carattere.

Ma incantevole è anche la tenerezza che l’attore sa esprimere nell’incontro con Ester. Una scena d’amore giocata sui primi piani e sulla simbologia di una rosa, dono che Ester fa di sé ad Assuero. Il gesto di Ester nasconde la sapienza antica di una donna che conosce bene la forza della sua bellezza.

Roberto Di Diodato

 
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